Picasso ha scoperto l’Italia a 36 anni, da pittore già affermato e guida della rivoluzione cubista. È il febbraio del 1917 e in Europa infuria la Grande Guerra. Sono passati cento anni da quel viaggio che segnò tanto la sua arte quanto la sua vita privata. Fu infatti a Roma, mentre preparava i costumi e le scene per i Ballets Russes di Diaghilev, che conobbe Olga, la ballerina che diventerà poi sua moglie e la madre del primo dei suoi figli.
Una mostra imponente, delicata, presso le Scuderie del Quirinale, propone le opere che furono ispirate a Picasso proprio dalla sua parentesi italiana. Molte le opere che ritraggono la stessa Ol’ga, in studi a matita e intensi olii su tela. Picasso ha scoperto in Italia le figure allegoriche di Pulcinella ed Arlecchino, che trovano poi spazio sulle sue tele in chiave romantica e cubista.
La mostra si sofferma in particolare sul metodo del “pastiche“, analizzando le modalità e le procedure tramite le quali Picasso lo utilizzò come strumento al servizio del modernismo, in un percorso dal realismo all’astrazione tra i più originali e straordinari della storia dell’arte moderna. L’esposizione illustrerà gli esperimenti condotti da Picasso con diversi stili e generi: dal gioco delle superfici decorative nei collage, eseguiti durante la prima guerra mondiale, al realismo stilizzato degli “anni Diaghilev”, dalla natura morta al ritratto.
A Palazzo Barberini poi, nel grandioso salone affrescato da Pietro da Cortona, verrà esposto, per la prima volta a Roma, il sipario dipinto per Parade, una immensa tela lunga 17 metri e alta 11. L’architettura di Bernini sarà la cornice per un emozionante dialogo tra l’opera di Picasso e il grande affresco barocco.